Il Sorpasso – Cinema Italiano Italian Cinema vi racconta 100 anni del nostro cinema: da Cabiria a La grande bellezza, i migliori film dal 1914 al 2013
In questo viaggio diviso in diverse tappe continuiamo con gli anni ’50 del Novecento, dalla fine del Neorealismo (1952-53) al Neorealismo Rosa e il fenomeno della Hollywood sul Tevere. Quali sono i film da recuperare per avere una visione chiara di un importante periodo storico nel quale debuttarono grandi maestri come Federico Fellini e Michelangelo Antonioni e che traghettò l’Italia negli anni del Boom? Cliccando sui titoli rossi troverete una scena del film (altre saranno aggiunte nel corso del tempo). Ci occupiamo anche degli incassi al botteghino e dei premi nazionali e stranieri.
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Ecco una sintesi della produzione più rilevante:
- Stromboli, terra di Dio Rossellini 1950
- Luci del varietà Lattuada / Fellini 1950
- Cronaca di un amore Antonioni 1950
- Il cammino della speranza Germi 1950
- Francesco giullare di Dio Rossellini 1950
- Domenica d’agosto Emmer 1950
- Napoli milionaria De Filippo 1950
- Non c’è pace tra gli ulivi De Santis 1950
- Prima comunione Blasetti 1950
- Totò sceicco Mattoli 1950
- Bellissima Visconti 1951
- Miracolo a Milano De Sica 1951
- La famiglia Passaguai Fabrizi 1951
- Guardie e ladri Steno / Monicelli 1951
- Anna Lattuada 1951
- I figli di nessuno Matarazzo 1951
- Filumena Marturano De Filippo 1951
- Le ragazze di Piazza di Spagna 1951
- Don Camillo Duvivier 1952
- Due soldi di speranza Castellani 1951 (al link il film completo)
- Umberto D. V. De Sica 1952
- Europa ’51 Rossellini 1952
- Altri tempi Blasetti 1952
- Lo sceicco bianco Fellini 1952
- Totò e i re di Roma Steno / Monicelli 1952
- Totò a colori Steno 1952
- Il cappotto Lattuada 1952
- Processo alla città Zampa 1952
- Roma ore 11 De Santis 1952
- Amore in città AAVV 1953
- I vitelloni Fellini 1953
- La signora senza camelie Antonioni 1953
- Pane, amore e fantasia L. Comencini 1953
- La provinciale Soldati 1953
- Sole negli occhi Pietrangeli 1953 (al link il film completo)
- Un turco napoletano Mattoli 1953
- Stazione Termini V. De Sica 1953
- Siamo Donne AA VV 1953
- Napoletani a Milano E. De Filippo 1953
- Viaggio in Italia Rossellini 1954
- La paura Rossellini 1954
- Senso Visconti 1954
- Un americano a Roma Steno 1954
- La strada Fellini 1954
- Miseria e nobiltà Mattoli 1954
- La spiaggia Lattuada 1954
- Pane, amore e gelosia L. Comencini 1954
- L’oro di Napoli V. De Sica 1954
- Cronache di poveri amanti Lizzani 1954
- La donna del fiume Soldati 1954
- Carosello napoletano Giannini 1954
- Peccato che sia una canaglia Blasetti 1954
- Le amiche Antonioni 1955
- Amici per la pelle Rossi 1955
- Il segno di Venere D. Risi 1955
- Pane, amore e… D. Risi 1955
- L’arte di arrangiarsi Zampa 1955
- Totò e Carolina Monicelli 1955
- Le ragazze di San Frediano Zurlini 1955
- Gli sbandati F. Maselli 1955
- Lo scapolo Pietrangeli 1955
- Un eroe dei nostri tempi Monicelli 1955
- Siamo uomini o caporali? Mastrocinque 1955 (al link il film completo)
- Il ferroviere Germi 1956
- Totò, Peppino e la malafemmina Mastrocinque 1956
- La banda degli onesti Mastrocinque 1956
- Il grido Antonioni 1957
- Le notti di Cabiria Fellini 1957
- Le notti bianche Visconti 1957
- Il conte Max Bianchi 1957
- Poveri ma belli D. Risi 1957
- I vampiri Freda 1957
- I soliti ignoti Monicelli 1958 (al link il film completo)
- La tempesta Lattuada 1958
- La fatiche di Ercole Francisci 1958
- La sfida F. Rosi 1958
- L’uomo di paglia Germi 1958
- La grande guerra Monicelli 1959
- I magliari Rosi 1959
- Estate violenta Zurlini 1959
- Un maledetto imbroglio Germi 1959
- Il tempo si è fermato Olmi 1959
- Il vedovo D. Risi 1959
- Il generale Della Rovere Rossellini 1959
- Arrangiatevi! Bolognini 1959
Il cinema italiano degli anni 50 può essere schematicamente rappresentato da alcuni fondamentali passaggi: l’esaurimento del neorealismo, l’affermazione dei filoni commerciali, il consolidamento degli assetti strutturali, la presenza (discontinua) di autori e opere isolate, artisticamente e culturalmente valide.
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Il concludersi della pratica neorealistica è in quel crinale fra il 1952 e il 1953 che vede l’ultimo grande capolavoro, Umberto D. (il racconto di una vecchiaia solitaria a chiudere l’infanzia dolente di Sciuscia’), e sintomaticamente appaiati in un’unica stagione l’estremo epicedio della teorizzazione neorealistica Zavattiniana, Amore in città (forse l’unico film “teorico” del neorealismo), e il primo dei grandi successi nati dalla (de)generazione del neorealismo in bozzettismo, Pane, amore e fantasia (che ebbe il primato degli incassi stagionali). Quest’ultimo è massimo rappresentante del cosiddetto “neorealismo rosa” insieme a Poveri ma belli di Dino Risi, filone importante dell’epoca insieme al “neorealismo popolare” che ebbe come capofila Raffaello Matarazzo. In questi filoni si ha un’esortazione alla fiducia, l’adesione verso gli umili e gli oppressi, l’appello al bene, la simpatia per l’esuberanza vitalistica l’inclinazione a cercare soluzioni pacifiche per tutti i tipi di problemi. Totò, ad esempio, si prendeva sempre una rivincita attraverso la beffa (al potere, alle convenzioni sociali) e l’endemica miseria dei suoi personaggi non era mai né compatita né accettata, in quanto essi non smettevano mai di cercarne un’uscita rincorrendo la soddisfazione dei bisogni primari (fame, sesso…ozio). Negli anni 50 con i film di genere, l’industria è riuscita ad allargare e omogenizzare al massimo il proprio pubblico facendo concorrenza sia ai film del neorealismo che (in modo molto minore) ai film hollywoodiani. Quell’industria americana che a metà del decennio girò numerosi dei suoi film proprio a Cinecittà, dando luogo al fenomeno conosciuto come Hollywood sul Tevere. I più celebri frutti furono pellicole come Quo vadis?, Cleopatra, Guerra e pace, Vacanze Romane, Ben Hur. L’unificazione del pubblico, obiettivo supremo e meta largamente raggiunta dal neorealismo rosa, fu indissolubilmente connessa all’avvento di una serie di grandi fenomeni divistici. Le due personalità che contribuirono maggiormente alla promozione dei nuovi quadri divistici furono Alessandro Blasetti e Vittorio De Sica. Nel 1955 il cinema italiano era all’apice della sua forza produttiva e, relativamente al mercato interno, di espansione. Anche se i film realizzati erano solo 133, un numero notevolmente inferiore rispetto agli anni precedenti (nel 1954 era stata toccata la punta massima, sino all’ora, del dopoguerra: 204 prodotti), continuavano ad aumentare le frequenze cinematografiche – circa 820 milioni di spettatori : una cifra né prima né dopo mai più toccata -, mentre le sale salivano a 16.207 unità. La capacità di assorbimento del mercato italiano dimostrata anche dell’alto numero d film stranieri importati (sempre nel 1955 erano stati ben 376 di cui 224 americani). Alcuni fattori della società italiana consentivano al cinema italiano di presentarsi come un “bene” infungibile e di svolgere un ruolo più che privilegiato nell’occupazione del “tempo libero”.
Dopo la guerra ci fu un periodo di piena libertà di espressione senza la quale nessuna forma d’arte può progredire. Poi il cinema italiano torna ad essere meno coraggioso, si allontana dalla polemica e dal documento umano. Il film neorealista cede il passo a film roesi per ragazzi e a commedie ottimistiche. In questo panorama c’è comunque spazio per gli autori. La realtà viene “deformata” in senso via via ironico (Fellini), lucidamente critico (Antonioni), tragico (Visconti). La sinistra nel 1957 è in crisi dopo la repressione sovietica in Ungheria e quattro film su Cinema Nuovo vengono definiti “della crisi”: Il grido di Antonioni, Le notti bianche di Visconti, Le notti di Cabiria di Fellini insieme a I sogni nel cassetto di Castellani. Sono opere fin dal titolo notturne ed oniriche che raccontano di una fuga dal privato, di solitudine, di divorzio fra sociale e individuale. Il cinema, l’arma più forte di impegno morale e intellettuale lasciatoci in eredità dall’immediato dopoguerra, si è rivelato incapace di combattere le insidie dello spettacolo, del “falso”, della mistificazione. A questa constatazione di fallimento sembrano giungere per vie diverse Visconti (Bellissima), Fellini (Lo sceicco bianco), Antonioni (La signora delle camelie).
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Il decennio finisce nel migliore dei modi, con la duplice Palma d’Oro a Cannes de La grande guerra e Il generale della Rovere (1959).
ALTRI FILM DA RICORDARE
- 47 morto che parla C.L. Bragaglia 1950
- E’ primavera… Castellani 1950
- Vita da cani Steno / Monicelli 1950
- Il tradimento Freda 1951
- Il brigante di Tacca del Lupo Germi 1952
- I vinti Antonioni 1953
- Febbre di vivere Gora 1953
- Ulisse Camerini 1954
- Una donna libera Cottafavi 1954
- Don Camillo e l’onorevole Peppone Gallone 1955
- Beatrice Cenci Freda 1956
- La fortuna di essere donna Blasetti 1956
- Totò, Peppino e i fuorilegge Mastrocinque 1956
- Susanna tutta panna Steno 1957
- Racconti d’estate Franciolini 1958
- Mogli pericolose L. Comencini 1958
- Venezia, la luna e tu D. Risi 1958
- Europa di notte Blasetti 1959
- I tartassati Steno 1959
- Policarpo, ufficiale di scrittura Soldati 1959
- La notte brava Bolognini 1959
- Audace colpo dei soliti ignoti Loy 1959
- Caltiki, il mostro immortale Freda 1959
- La cambiale Mastrocinque 1959
- Il moralista Bianchi 1959
- Noi siamo due evasi Simonelli 1959
- Tempi duri per i vampiri Steno 1959
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BOTTEGHINO: I MAGGIORI INCASSI ITALIANI DEGLI ANNI 50
I seguenti film vengono classificati per numero di spettatori e il numero della posizione si riferisce alla lista generale dei 50 film più visti in Italia fino ai giorni nostri (evitando così il fattore dell’inflazione). Sono ben 12 anche se cinque sono co-produzioni (con USA o Francia) e cinque tra i registi di questi grandi successi non sono italiani.
1. GUERRA E PACE – 1955
Di K. Vidor, con A. Hepburn e V. Gassman
NUMERO SPETTATORI 15.707.723 (co-produzione)
7. DON CAMILLO – 1952
Di J. Duvivier, con G. Cervi e Fernandel
NUMERO SPETTATORI 13.215.653 (co-produzione)
8. ULISSE – 1954
Di M. Camerini, con K. Douglas e S. Mangano
NUMERO SPETTATORI 13.170.322 (co-produzione)
10. LA DONNA PIÙ BELLA DEL MONDO – 1955
Di R.Z. Leonard, con G. Lollobrigida e V. Gassman
NUMERO SPETTATORI 12.592.231
17. LA TEMPESTA – 1958
Di A. Lattuada, con S. Mangano e V. Gassman
NUMERO SPETTATORI 11.121.071
18. LA GRANDE GUERRA – 1959
Di M. Monicelli, con A. Sordi e V. Gassman
NUMERO SPETTATORI 10.783.742
19. PANE, AMORE E FANTASIA – 1953
Di L. Comencini, con V. De Sica e G. Lollobrigida
NUMERO SPETTATORI 10.632.926
22. PANE, AMORE E GELOSIA – 1954
Di L. Comencini, con V. De Sica e G. Lollobrigida
NUMERO SPETTATORI 10.429.417
38. ANNA – 1951
Di A. Lattuada, con S. Mangano, V. Gassman e S. Loren
NUMERO SPETTATORI 8.965.624
44. LA MAJA DESNUDA – 1958
Di H. Koster, con A. Gardner e A. Nazzari
NUMERO SPETTATORI 8.507.081 (co-produzione)
45. I FIGLI DI NESSUNO – 1951
Di R. Matarazzo, con A. Nazzari e Y. Sanson
NUMERO SPETTATORI 8.397.465
50. DOMANI È TROPPO TARDI – 1950
Di L. Moguy, con V. De Sica e A.M. Pierangeli
NUMERO SPETTATORI 7.727.192 (co-produzione)
Altri ottimi incassi li fecero Europa di Notte, Don Camillo e l’onorevole Peppone, Poveri ma belli, Le fatiche di Ercole, Belle ma povere.
I MAGGIORI INCASSI dei film con Totò degli anni 50 (titolo / anno / regia / lire / spettatori)
1 – I soliti ignoti | 1958 | Mario Monicelli | 901.562.000 | 5.754.896 |
2 – Totò a colori | 1952 | Steno e Monicelli | 775.000.000 | 6.387.539 |
3 – Racconti romani (episodico) | 1955 | Gianni Franciolini | 755.198.000 | 5.172.589 |
4 – L’oro di Napoli (episodico) | 1954 | Vittorio De Sica | 733.756.000 | 5.241.115 |
5 – Siamo uomini o caporali? | 1955 | Camillo Mastrocinque | 730.134.000 | 5.000.918 |
6 – La cambiale | 1959 | Camillo Mastrocinque | 708.209.000 | 4.353.922 |
7 – Totò Peppino e la malafemmina | 1956 | Camillo Mastrocinque | 678.538.000 | 4.543.883 |
8 – Guardie e ladri | 1951 | Steno e Monicelli | 653.790.000 | 5.820.262 |
9 – Un turco napoletano | 1953 | Mario Mattòli | 594.300.000 | 4.525.242 |
10 – Totò, Vittorio e la dottoressa | 1957 | Camillo Mastrocinque | 572.703.000 | 3.760.362 |
11 – Miseria e nobiltà | 1954 | Mario Mattòli | 562.975.000 | 4.021.122 |
12 – Totò lascia o raddoppia? | 1956 | Camillo Mastrocinque | 537.946.000 | 3.602.398 |
13 – Totò e le donne | 1952 | Steno e Monicelli | 500.500.000 | 4.125.114 |
14 – Totò sceicco | 1950 | Mario Mattòli | 484.600.000 | 4.659.616 |
15 – Totò a Parigi | 1958 | Camillo Mastrocinque | 460.946.000 | 2.942.334 |
Leggi l’inizio del nostro viaggio: I migliori film italiani: gli anni 10-20 del XX Secolo, il cinema muto
PREMI INTERNAZIONALI
Festival di Cannes
Fino al 1954 la giuria del Festival di Cannes premiava il miglior film con il Grand Prix of the International Film Festival:
1951: Miracolo a Milano di V. De Sica Ex Aequo La notte del piacere di A. Sjöberg (Svezia)
1952: Due soldi di Speranza di R. Castellani Ex Aequo Otello di O. Welles (USA)
Premio della Giuria
1955: Continente perduto di Gras/Moser/Bonzi
Prix du scénario (Miglior Sceneggiatura)
1955: Guardie e ladri di Steno e Monicelli (soggetto di Piero Tellini)
Miglior interpretazione femminile
1957: Giulietta Masina per Le notti di Cabiria di Federico Fellini
Festival di Venezia
Leone d’argento – Gran premio della giuria
1958: La sfida di Francesco Rosi
Coppa Volpi – Miglior interpretazione femminile
1951: Ingrid Bergman per Europa 51
1958: Sophia Loren per Orchidea nera
Leone d’oro
1959: La grande guerra di Mario Monicelli e Il generale Della Rovere di Roberto Rossellini (ex aequo)
Festival di Berlino
Orso d’Argento – Miglior regia
1957: Mario Monicelli per Padri e figli
Mario Monicelli con tre premi è tutt’ora il regista più premiato della storia del festival (anni 1957, 1976, 1982).
PREMI NAZIONALI
David di Donatello
Miglior Produttore
- 1956: Angelo Rizzoli – Grandi manovre ex aequo Goffredo Lombardo – Pane, amore e… ex aequo Nicolò Theodoli – Racconti romani
- 1957: Dino De Laurentiis – Le notti di Cabiria ex aequo Renato Gualino – L’impero del sole
- 1958: Milko Skofic – Anna di Brooklyn ex aequo Leonardo Bonzi – La muraglia cinese
- 1959: Dino De Laurentiis – La tempesta ex aequo Titanus – La Maja desnuda
Miglior Regista
- 1956: Gianni Franciolini – Racconti romani
- 1957: Federico Fellini – Le notti di Cabiria
- 1958: non assegnato
- 1959: Alberto Lattuada – La tempesta
Miglior Attore
- 1956: – Vittorio De Sica per Pane, amore e…
- 1957: – Non assegnato
- 1958: – Non assegnato
- 1959: – Non assegnato
Miglior Attrice
- 1956: Gina Lollobrigida per La donna più bella del mondo
- 1957: non assegnato
- 1958: Anna Magnani per Selvaggio è il vento
- 1959: Anna Magnani per Nella città l’inferno
Nastro d’Argento
Regista del Miglior Film
- 1950: Augusto Genina – Cielo sulla palude
- 1951: Alessandro Blasetti – Prima comunione
- 1952: Renato Castellani – Due soldi di speranza
- 1953: Luigi Zampa – Processo alla città
- 1954: Federico Fellini – I vitelloni
- 1955: Federico Fellini – La strada
- 1956: Michelangelo Antonioni – Le amiche
- 1957: Pietro Germi – Il ferroviere
- Vittorio De Sica – Il tetto
- 1958: Federico Fellini – Le notti di Cabiria
- Luchino Visconti – Le notti bianche
- Alberto Lattuada – Guendalina
- 1959: Pietro Germi – L’uomo di paglia
- Mario Monicelli – I soliti ignoti
- Francesco Rosi – La sfida
Miglior Produttore
- 1954: PEG Film e Cite Film – I vitelloni
- 1955: Carlo Ponti e Dino De Laurentiis – La strada
- 1956: Cines – Amici per la pelle
- 1957: ENIC e Ponti-De Laurentiis – Il ferroviere
- 1958: Dino De Laurentiis – Le notti di Cabiria
- 1959: Franco Cristaldi – La sfida, I soliti ignoti e L’uomo di paglia
Miglior Attore
- 1950: non assegnato
- 1951: Aldo Fabrizi – Prima comunione
- 1952: Totò – Guardie e ladri
- 1953: Renato Rascel – Il cappotto
- 1954: Nino Taranto – Anni facili
- 1955: Marcello Mastroianni – Giorni d’amore
- 1956: Alberto Sordi – Lo scapolo
- 1957: non assegnato
- 1958: Marcello Mastroianni – Le notti bianche
- 1959: Vittorio Gassman – I soliti ignoti
Miglior Attrice
- 1950: non assegnato
- 1951: Anna Maria Pierangeli – Domani è troppo tardi
- 1952: Anna Magnani – Bellissima
- 1953: Ingrid Bergman – Europa ’51
- 1954: Gina Lollobrigida – Pane, amore e fantasia
- 1955: Silvana Mangano – L’oro di Napoli
- 1956: non assegnato
- 1957: Anna Magnani – Suor Letizia – Il più grande amore
- 1958: Giulietta Masina – Le notti di Cabiria
- 1959: non assegnato
Miglior sceneggiatura
- 1950: Suso Cecchi D’Amico, Cesare Zavattini e Renato Castellani – È primavera
- 1951: Cesare Zavattini e Alessandro Blasetti – Prima comunione
- 1952: Ettore Maria Margadonna, Titina De Filippo e Renato Castellani – Due soldi di speranza
- 1953: non assegnato
- 1954: Vitaliano Brancati, Sergio Amidei, Vincenzo Talarico e Luigi Zampa – Anni facili
- 1955: non assegnato
- 1956: Pasquale Festa Campanile, Massimo Franciosa e Giuseppe Mangione – Gli innamorati
- 1957: Cesare Zavattini – Il tetto
- 1958: Valerio Zurlini, Leo Benvenuti, Piero De Bernardi e Alberto Lattuada – Guendalina
- 1959: Age & Scarpelli, Suso Cecchi D’Amico e Mario Monicelli – I soliti ignoti
Prossimamente l’ultima tappa del viaggio con il Cinema Italiano Degli Anni 70: I Migliori Film Anni 70.
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