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Tutti i film di Nanni Moretti dal peggiore al migliore

nanni moretti tre piani

In attesa dell’uscita del suo ultimo film TRE PIANI (uscita inizialmente prevista ad Aprile ma che forse vedremo al Festival di Venezia) ripercorriamo la carriera di un autore, attore e regista molto amato, sia in patria che all’estero. Giocando a mettere in fila i 13 lungometraggi di Nanni Moretti chiediamo anche a voi quale siano i suoi migliori film. Nella lista una scena memorabile per ogni opera.

Il cast di Tre Piani include oltre allo stesso Moretti: Margherita Buy, Riccardo Scamarcio, Alba Rohrwacher, Adriano Giannini, Stefano Dionisi, Anna Bonaiuto, Tommaso Ragno, Denise Tantucci, Elena Lietti,   Paolo Graziosi, Alessandro Sperduti. Tratta dal libro Shalosh Qomot di Eshkol Nevo (qui la trama), la sceneggiatura è stata scritta da Nanni Moretti con Valia Santella e Federica Pontremoli. Fotografia: Michele D’Attanasio, montaggio: Clelio Benevento, musica: Franco Piersanti. Prodotto da Sacher Film e Fandango con Rai Cinema e Le Pacte, distribuito da 01 Distribution.

Il romanzo racconta in tre capitoli altrettante storie che si sviluppano in un condominio di tre piani. Al primo vive una giovane coppia con due bambine, che a volte affida la maggiore agli anziani vicini di casa. Un giorno l’uomo, affetto da Alzheimer, scompare con la piccola per alcune ore finché i due vengono ritrovati in un frutteto. La storia è raccontata dal punto di vista del padre della bambina che sospetta che la figlia sia stata abusata.
Al secondo piano vive una donna che si sente trascurata dal marito sempre in viaggio e che non si sente appagata dalla sua vita da casalinga. Un giorno si presenta alla porta il cognato, con cui il marito ha rotto da anni, che le chiede ospitalità in quanto ricercato da polizia e creditori.
All’ultimo dei tre piani vive una giudice in pensione, vedova, che riallaccia i rapporti con il suo unico figlio che aveva litigato violentemente col defunto marito della donna.
I “tre piani” a cui fa riferimento il titolo del film sono metaforicamente i tre livelli nei quali Freud ha diviso l’apparato psichico dell’Uomo, le istanze freudiane della personalità. Così il personaggio di Riccardo Scamarcio, impulsivo e convinto che qualcosa di tremendo sia accaduto alla sua bambina è la rappresentazione dell’Es , ovvero le pulsioni più basilari, quello di Alba Rohrwacher, che interpreta una madre che da sola deve accudire un figlio appena nato, è l’Io, ciò che media tra l’istinto e la razionalità, mentre il personaggio di Moretti, un severo giudice, è l’emanazione del Super Io, quell’area psichica deputata al controllo.

14) Tre piani (2021)

  • Non ci ha pienamente convinto l’ultima fatica di Nanni Moretti, meno riuscita di ogni suo film precedente. Un buon film, che si sedimenta lentamente in noi ma poco rappresentativo dello stile e della bravura del suo autore. Attendiamo il prossimo, dal titolo profetico “Il sol dell’avvenire“, con protagonista Mathieu Amalric. 6,2

13) Io sono un autarchico (1976)

  • Girato in Super8 e ristampato in 16mm, prodotto indipendentemente (meno di 4 milioni di lire) e custodito sotto il letto fino alla sua distribuzione, è l’esordio nel lungometraggio di questo sceneggiatore, regista e attore classe 1953. Qui Nanni è Michele, attore in una compagnia teatrale e in crisi coniugale.  6,3

12) Mia Madre (2015)

  • Nanni Moretti torna a parlare di morte e di lutto all’interno della famiglia, mescolando ancora una volta il suo cinema con la sua biografia. Torna Margherita Buy nei panni dell’alter ego dell’autore. I Cahiers du Cinéma lo mettono al settimo posto tra i migliori film del decennio. 6,4 

12) Il sol dell’avvenire (2023)

  • Nanni Moretti nel suo film più recente è un regista (come in Sogni d’oro) che sta girando un film; nel cast ritroviamo M. Buy e S. Orlando, insieme all’amato Battiato (Voglio vederti danzare). “E’ un film malinconicamente interrogativo: sembra proprio che Moretti abbia voluto interrogare sé stesso e soprattutto il suo pubblico, non per tirarne un qualche tipo di bilancio ma piuttosto per chiedersi e chiedere che senso può avere fare ancora film «alla Moretti»” (P. Mereghetti). Scritto con tre donne (F. Marciano, F. Pontremoli e V. Santella), felicemente metacinematografico, sempre sotto l’ala dell’ironia e dell’autoironia, non piange sul passato ma lo osserva con sguardo lucido e amaro. 6,5

11) Il Caimano (2006)

  • Dopo una pausa successiva al grande successo de La stanza del figlio Moretti mescola ancora una volta politica e cinema. L’ascesa di Silvio Berlusconi analizzata con ferocia e un finale apocalittico in un film tra i più difficili e controversi del regista. Prima volta di Margherita Buy come alter ego. 6,6

10) Sogni d’oro (1981) 

  •  Michele Apicella questa volta è un regista, abbastanza frustrato, che sta ultimando un film sulla madre di Freud. Moretti non risparmia critiche ai mezzi di comunicazione e alla televisione nella sua prima opera metacinematografica. 6,7

9) Aprile (1998)

  • L’autore continua sulla via del diario personale e apre il film con la salita al governo di Silvio Berlusconi nel 1994 . Nell’ aprile del 1996 coincisero la nascita del figlio Pietro (il 18) e le elezioni politiche anticipate (il 21). 6,8

8) Santiago, Italia (2018)

migliori film di moretti

  • Unico lungometraggio documentario della sua carriera racconta le conseguenze del colpo di Stato in Cile del 1973 mediante filmati d’archivio e interviste odierne ai protagonisti, concentrandosi sul ruolo dell’ambasciata italiana a Santiago che diede rifugio a centinaia di oppositori di Pinochet, consentendo loro di arrivare in Italia. 7,0

7) Habemus Papam (2011)

  •  Nanni Moretti, mai così profetico,  racconta la crisi spirituale di un papa che abdica (una delle ultime grandi interpretazioni di Michel Piccoli) due anni prima di Joseph Ratzinger. Nanni veste nuovamente i panni di uno psicanalista e ritorna la passione per lo sport con un torneo di pallavolo tra ecclesiastici. Molti i premi conquistati dal film. 7,1

6) Palombella Rossa (1989)

  • Primo film dichiaratamente politico del regista: Michele Apicella ha perso la memoria e vive la crisi ideologica del Partito Comunista durante una partita di palla a nuoto. Ritorna la musica di Franco Battiato (E ti vengo a cercare); primo ruolo importante per Silvio Orlando. 7,2

5) La messa è finita (1985)

  • Attraverso la figura di un giovane prete, Don Giulio, l’autore continua l’analisi dei tempi in cui vive tra problematiche familiari e quelle con amici e parrocchiani. Sempre con singolare ironia, sprazzi di dolore, malinconia, colpi di genio e musica italiana (Sei bellissima, Ritonerai). Orso d’argento al Festival di Berlino del 1986. 7,3

4) Ecce Bombo (1978)

  • La prima vera produzione cinematografica di Moretti (16mm gonfiato in 35) nel ruolo di Michele Apicella (il cognome di sua madre), alter-ego del regista – e caricatura del militante di sinistra – in un film generazionale di culto. Nanni a 24 anni esplode con tutto il suo carisma, facendo cose e vedendo gente. 7,5

3) La stanza del figlio (2001)

  • Palma d’Oro a Cannes per il miglior film, racconta il dolore per la perdita di un figlio, la durissima elaborazione del lutto e la necessità di ricominciare a vivere. Incise nella memoria diverse sequenze, devastante l’ascolto di By this river di Brian Eno. Esordisce Jasmine Trinca e Stefano Accorsi compare nel ruolo di un paziente. 7,8

2) Bianca (1984)

  •  Una commedia che diventa un giallo: uno dei migliori film italiani degli anni 80 e tra i più amati dagli estimatori di Moretti. Diverse le battute memorabili (“Continuiamo così, facciamoci del male“) e la prima volta di Franco Battiato in colonna sonora (Scalo a Grado). 8,0

1) Caro Diario (1993)

  •  Tre episodi (In vespa, Isole, Medici) nel primo dei quali Nanni Moretti – per la prima volta se stesso – inanella una serie di scene cult una dopo l’altra. L’originalità e la stravaganza dell’opera gli valgono la Palma a Cannes come miglior regista. 8,5

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