Il Sorpasso – Cinema Italiano Italian Cinema vi racconta 100 anni del nostro cinema: da Cabiria a La grande bellezza, i migliori film dal 1914 al 2013
In questo viaggio diviso in diverse tappe continuiamo con gli anni ’40 del secolo breve, dai film seminali di Visconti e Rossellini agli Oscar di Vittorio De Sica. Quali sono i film da recuperare per avere una visione chiara dell’incredibile periodo storico – acclamato tutt’oggi – che prese il nome di Neorealismo? Cliccando sui titoli rossi troverete una scena del film (altre saranno aggiunte nel corso del tempo) e al termine dell’articolo l’albo d’oro del Nastro D’argento.
Ecco una sintesi della produzione più rilevante:
- Addio giovinezza! – Poggioli 1940
- San Giovanni decollato – Palermi 1940
- La peccatrice – Palermi 1940
- Una romantica avventura – Camerini 1940
- L’assedio dell’Alcàzar – Genina 1941
- La corona di ferro – Blasetti 1941
- Piccolo mondo antico – Soldati 1941 (FILM COMPLETO AL LINK)
- Sissignora – Poggioli 1941
- Teresa Venerdì – V. De Sica 1941
- Alfa Tau! – De Robertis 1942
- 4 passi fra le nuvole – Blasetti 1942
- La cena delle beffe – Blasetti 1942
- Fari nella nebbia – Franciolini 1942
- Malombra – Soldati 1942
- La morte civile – Poggioli 1942
- Stasera niente di nuovo – Mattoli 1942
- Via delle cinque lune – L. Chiarini 1942
- Ossessione – Visconti 1943
- I bambini ci guardano – V. De Sica 1943
- Gelosia – Poggioli 1943
- Giacomo l’idealista – Lattuada 1943
- Sorelle Materassi – Poggioli 1943
- Zazà – Castellani 1944
- Il cappello da prete – Poggioli 1945
- Roma città aperta – Rossellini 1945 (FILM COMPLETO AL LINK)
- Abbasso la miseria! – Righelli 1945 (FILM COMPLETO AL LINK)
- Abbasso la ricchezza! – Righelli 1946
- Roma città libera – Pagliero 1946
- Il bandito – Lattuada 1946
- Paisà – Rossellini 1946 (FILM COMPLETO AL LINK)
- Il sole sorge ancora – Vergano 1946
- Il testimone – Germi 1946
- Un giorno nella vita – Blasetti 1946
- Sciuscià – V. De Sica 1946
- Vivere in pace – Zampa 1946
- L’onorevole Angelina – Zampa 1947 (FILM COMPLETO AL LINK)
- Caccia tragica – De Santis 1947
- I miserabili – Freda 1947
- Ladri di biciclette – V. De Sica 1948
- L’amore – Rossellini 1948
- Germania anno zero – Rossellini 1948
- Fifa e arena – Mattoli 1948
- Sotto il sole di Roma – Castellani 1948 (FILM COMPLETO SU PRIME VIDEO)
- La terra trema – Visconti 1948
- Anni difficili – Zampa 1948 (FILM COMPLETO SU PRIME VIDEO)
- Assunta Spina – Mattoli 1948 (FILM COMPLETO SU PRIME VIDEO)
- Il conte Ugolino – Freda 1949
- Totò cerca casa – Steno / Monicelli 1949 (FILM COMPLETO AL LINK)
- Riso amaro – De Santis 1949 (FILM COMPLETO AL LINK)
- La città dolente – Bonnard 1949
- Cielo sulla palude – Genina 1949
- In nome della legge – Germi 1949
- I pompieri di Viggiù – Mattoli 1949
- Catene – Matarazzo 1949
- Stromboli, terra di Dio – Rossellini 1949
- Fabiola – Blasetti 1949
- Totò le Mokò – C. L. Bragaglia 1949 (FILM COMPLETO AL LINK)
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Alessandro Blasetti è il regista che fa da ponte tra i due decenni. Il suo 4 passi fra le nuvole (’42) è l’anticipatore della corrente neorealista, insieme a I bambini ci guardano (’43, in entrambe le sceneggiature c’è la firma di Cesare Zavattini) e soprattutto a Ossessione di Luchino Visconti. Quest’ultima pellicola in particolare getta le basi di un nuovo realismo nel cinema mondiale e il regista conferma anni dopo il suo sguardo “verista” portando sullo schermo le pagine di Giovanni Verga con La terra trema (’48). Dallo stile di questi film si arriva ai capolavori neorelisti di Vittorio De Sica: Sciuscià (’46) e il celeberrimo Ladri di biciclette (’48) seguiti poi da Umberto D. (’52). Per Sciuscià fu inventato un riconoscimento a Hollywood.
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Le prime tappe del viaggio: I migliori film degli anni 10 e 20,
e i migliori degli anni 30
Prima di diventare un premio onorario e poi un riconoscimento assegnato ad una categoria (Miglior film in lingua straniera, nel 1957) l’Academy Award istituì un Premio Speciale nel 1948, per un’opera eccezionale girata oltre i confini statunitensi. Il film veniva proprio dall’Italia: era Sciuscià, di Vittorio De Sica. L’anno seguente il premio andò a Monsier Vincent di M. Cloche per poi tornare nel 1950 tra le mani di De Sica con Ladri di biciclette. Quando l’Oscar divenne una categoria, nei primi due anni consecutivi fu vinto da Federico Fellini con La strada e Le notti di Cabiria (1957-1958)
Ma prima ancora, nel 1945, è Roberto Rossellini a sfondare le pareti dei set cinematografici e portare il cinema in strada con una forza realistica nuova, come mai si era visto. Roma città aperta (scritto dal regista con Sergio Amidei e Federico Fellini) cambia per sempre la storia del cinema. Rossellini continua una personale trilogia della guerra antifascista con Paisà (’46) e Germania anno zero (’48), per finire il decennio con un altro capolavoro, Stromboli (girato nel ’49 e uscito l’anno successivo). Tra commedie importanti (non solo con Totò) si affacciano gli esordi di Pietro Germi (Il testimone, 1946) e di Giuseppe De Santis (Caccia tragica, 1947) che due anni dopo realizza un’altra colonna portante del cinema dell’epoca, Riso amaro, interpretato da Silvana Mangano, Raf Vallone e un giovane Vittorio Gassman.
Tra le star di quegli anni da ricordare Clara Calamai che nel 1942 fece scalpore mostrando per la prima volta sullo schermo un seno nudo ne La cena delle beffe. L’attrice recitò anche nel classico Ossessione e in film quali Addio giovinezza! (’40) e Sorelle Materassi (’44). Recitò per Camerini, Righelli, Mattoli e Matarazzo e vinse il primo Nastro D’Argento della storia come protagonista per il film L’adultera di Duilio Coletti (1946). A vincere l’anno successivo, il ’47 (per Eugenia Grandet, di Mario Soldati) fu un’attrice che diverrà molto famosa: Alida Valli. Debuttò nel ’36 e nel ’38 fu protagonista di Mille lire al mese di Max Neufeld. Nei ’40 recitò in Piccolo mondo antico di Mario Soldati (1941), Le due orfanelle, di Carmine Gallone (1942), per un cineasta importante come Alfred Hitchcock (Il caso Paradine , 1947) e in un capolavoro come Il terzo uomo di Carol Reed (1949).
Altra attrice nota che emerse in quell’epoca fu Ave Ninchi (1915-1997) e prese parte, tra i vari, a Un giorno nella vita, di Alessandro Blasetti (1946), Roma città libera di Marcello Pagliero (1946), I pompieri di Viggiù di Mario Mattoli (1949) e in tre film di Luigi Zampa tra cui Vivere in pace (1946) per il quale vinse il Nastro D’argento come miglior non protagonista. Un’altra attrice nota a quell’epoca fu Isa Miranda che recitò, tra i vari, in Malombra di Soldati (’42) e in Zazà di Renato Castellani (’44) e fu la prima attrice italiana a vincere il premio per l’interpretazione femminile a Cannes con Le mura di Malapaga di Renè Clément (’49), prima di cinque donne (le altre furono: G. Masina, S. Loren, O. Piccolo, V. Lisi).
Ma la vera star degli anni 40 fu la grande Anna Magnani. Nannarella, così era soprannominata, in quei dieci anni girò più di venti film, tra i quali vogliamo ricordare Teresa Venerdì di Vittorio De Sica (1941), Roma città aperta e L’amore di Roberto Rossellini (1945 / 1948), Abbasso la miseria! e – al fianco di De Sica – Abbasso la ricchezza! di Gennaro Righelli (1945 / 1946), Campo de’ fiori di Mario Bonnard (1943), Il bandito di Alberto Lattuada (1946), L’onorevole Angelina di Luigi Zampa (1947) e Assunta Spina di Mario Mattoli (1948). All’epoca interpretò anche film di Carlo Ludovico Bragaglia, Vittorio Cottafavi e Carmine Gallone.
Nel 1945 nasce il Nastro D’Argento, premio che la critica assegna ai migliori film e alle migliori categorie artistiche e tecniche. Anna Magnani lo vince nel 1946 come Migliore attrice non protagonista per Roma città aperta (insieme al National Board of Review Award); nel 1948 come Migliore attrice protagonista per L’onorevole Angelina (insieme alla Coppa Volpi alla Mostra di Venezia; nel 1949 come Migliore attrice protagonista per L’amore.
Con Nannarella recitò un attore di umili origini, orfano di padre e di famiglia numerosa (una delle cinque sorelle è nota come Sora Lella): Aldo Fabrizi. Dopo l’esordio nel 1942 con Avanti c’è posto… di Mario Bonnard la coppia si trovò insieme su tre set, per poi non incontrarsi più: Campo de’ fiori (sempre di Bonnard e con Peppino De Filippo, 1943), L’ultima carrozzella di Mario Mattoli (scritto a quattro mani da Fabrizi e Fellini, 1943) e Roma città aperta (1945). Da ricordare in quegli anni la partecipazione di Fabrizi anche a Vivere in pace di Luigi Zampa (1947), Il delitto di Giovanni Episcopo, di Alberto Lattuada (1947) e il primo film italiano a carattere natalizio, Natale al campo 119 (1947) di Pietro Francisci. In questa pellicola Fabrizi recitò nuovamente al fianco di Peppino De Filippo (che esordì nel ’33 sempre con Bonnard), Vittorio De Sica e Massimo Girotti.
Vittorio De Sica, prima di debuttare alla regia (dopo una co-regia nel ’39) con Maddalena…zero in condotta (1940) aveva già avuto successo nel cinema degli anni ’30, iniziando a recitare molto giovane alla fine dei ’20. Prima di arrivare alle sue celebri regie diresse e interpretò Teresa Venerdì e Un garibaldino al convento (1942). Recitò spesso per Carlo Ludovico Bragaglia (che visse ben 103 anni, dall‘ 8 luglio 1894 al 3 gennaio 1998) : La guardia del corpo (1942), Se io fossi onesto (1942), Non sono superstizioso… ma! (1943), Lo sbaglio di essere vivo (1945). Oltre al citato Abbasso la ricchezza in cui fu accanto alla Magnani, ricordiamo anche Roma città libera di Marcello Pagliero (1946), Sperduti nel buio, regia di Camillo Mastrocinque (1947), Natale al campo 119 e in Cuore, tratto da Edmondo De Amicis per la regia di Duilio Coletti (1948) per il quale vinse il Nastro D’Argento come miglior attore protagonista.
Massimo Girotti (classe 1918) dopo piccoli ruoli con Soldati e Camerini tra il ’39 e il ’40 fu uno dei protagonisti de La corona di ferro di Alessandro Blasetti (1941). Girotti fu poi il protagonista del secondo film di Rossellini, Un pilota ritorna (1942), che con l’esordio La nave bianca del ’41 e L’uomo dalla croce del ’43 costituisce la Trilogia della guerra fascista del regista. Sarà poi con Ossessione di Luchino Visconti (1943) che Massimo Girotti entrerà nella storia del cinema, recitando inoltre in importanti pellicole dell’epoca come Caccia tragica di Giuseppe De Santis (1946), Gioventù perduta (1947) e In nome della legge (1949) entrambi di Pietro Germi (per quest’ultimo vinse il Nastro D’argento al miglior attore), Anni difficili di Luigi Zampa (1948), e Fabiola ancora di Blasetti (1949). La sua lunga carriera passerà anche dagli anni 80 e 90 (con Comencini, Cavani e Benigni) per arrivare fino al 2003, anno della sua morte, in cui uscì La finestra di fronte di Özpetek.
Nei film La corona di ferro e Fabiola di Blasetti, Girotti recitò accanto a Gino Cervi. L’attore, che esordì nel ’32, girò con il regista anche due film precedenti, Ettore Fieramosca (1938) e Un’avventura di Salvator Rosa (1939). Ma soprattutto – dopo essere stato Renzo ne I promessi sposi di Mario Camerini (1941) – fu il protagonista per Alessandro Blasetti di 4 passi fra le nuvole (1942). Con Le miserie del signor Travet (1945) di Soldati vinse la prima edizione dei Nastri D’Argento come miglior attore non protagonista. La sua lunga carriera (solo negli anni 40 recitò in più di 30 film) lo porterà non solo ad essere ricordato a partire dagli anni ’50 come Peppone – il compagno di Don Camillo – ma anche nel decennio successivo come commissario Maigret in una serie di 16 sceneggiati televisivi. Chiuse il decennio recitando in Yvonne la Nuit di Giuseppe Amato (1949) con Totò.
Antonio De Curtis, detto Totò, nacque a Napoli il 15 febbraio 1898 e dopo anni di teatro e avanspettacolo debuttò al cinema negli anni ’30 con Fermo con le mani (1937), al quale seguì Animali pazzi (1939) di Carlo Ludovico Bragaglia che lo diresse anche Totò le Mokò (1949). Il decennio comincia con San Giovanni decollato di Amleto Palermi (1940) ma il vero successo per Totò arriva nel dopoguerra con il sodalizio con Mario Mattoli : I due orfanelli (1947), Totò al Giro d’Italia (1948), Fifa e arena (1948), I pompieri di Viggiù (1949). Nello stesso anno, il 1949, gira anche Totò cerca casa di Steno e Mario Monicelli (secondo film della coppia nello stesso anno dopo Al diavolo la celebrità) e L’imperatore di Capri, secondo film di Luigi Comencini (1949).
Non sarebbero pochi gli altri attori da menzionare: nel 1948 troviamo Alberto Sordi in uno dei suoi primi ruoli di spicco nel film di Renato Castellani Sotto il sole di Roma. Walter Chiari esordisce vincendo un Nastro D’argento per Vanità di Giorgio Pàstina (1947) mentre Giulietta Masina, sempre al debutto, vinse come miglior attrice non protagonista nel ruolo di una prostituta in Senza pietà di Lattuada, scritto da Federico Fellini (1949).
Il decennio termina con il famoso melodramma Catene (1949) di Raffaello Matarazzo, il cui protagonista è Amedeo Nazzari. L’attore esordisce nel ’39 e in questo decennio gira 32 film. Fu accanto a Clara Calamai in La cena delle beffe, con Massimo Girotti in Harlem di Carmine Gallone (1943), al fianco della Magnani ne Il bandito di Lattuada. Ha recitato in questi anni per Camillo Mastrocinque, Augusto Genina, Ferdinando Maria Poggioli, Guido Brignone, Renato Castellani, Mario Camerini e in Un giorno nella vita (1946) del solito Alessandro Blasetti (1946). Per questo film sarà il primo regista a ricevere il Nastro D’Argento, ex-equo col solito Vittorio De Sica, per Sciuscià. E il premio al miglior film a chi andò se non a Roma città aperta di Roberto Rossellini? Di seguito potete trovare l’albo d’oro del premio fino al 1949.
Continua con I MIGLIORI FILM DEGLI ANNI 50
ALBO D’ORO del Nastro d’argento
1945- 1946
Miglior film a soggetto
Excelsa Film: Roma città aperta di Roberto Rossellini
Migliore regia (ex aequo)
Alessandro Blasetti – Un giorno nella vita
Vittorio De Sica – Sciuscià
Miglior soggetto
Pietro Germi – Il testimone
Migliore fotografia
Mario Craveri – Un giorno nella vita
Migliore scenografia
Luigi Filipponi – Le miserie del signor Travet
Miglior commento musicale
Enzo Masetti – Malia
Migliore interpretazione di protagonista femminile
Clara Calamai – L’adultera
Migliore interpretazione di protagonista maschile
Andrea Checchi – Due lettere anonime
Migliore interpretazione femminile di carattere
Anna Magnani – Roma città aperta
Migliore interpretazione maschile di carattere
Gino Cervi – Le miserie del signor Travet
Migliore documentario
Istituto nazionale luce nuova – La valle di Cassino regia Giovanni Paolucci
Migliore sceneggiatura
non assegnato
1946-1947
Miglior film a soggetto
OFI : Paisà di Roberto Rossellini
Migliore regia
Roberto Rossellini – Paisà
Miglior soggetto
Suso Cecchi D’Amico, Piero Tellini, Luigi Zampa – Vivere in pace
Migliore fotografia
Domenico Scala e Vaclav Vich – Daniele Cortis
Migliore scenografia
Gastone Medin e M. Çolasson – Eugenia Grandet
Miglior commento musicale
Renzo Rossellini – Paisà
Migliore attrice protagonista
Alida Valli – Eugenia Grandet
Migliore attore protagonista
Amedeo Nazzari – Il bandito
Migliore attrice non protagonista
Ave Ninchi – Vivere in pace
Migliore attore non protagonista
Massimo Serato – Il sole sorge ancora
Miglior documentario
Luigi Comencini –Bambini in città
Premio speciale per particolari valori espressivi
Aldo Vergano – Il sole sorge ancora
Premio speciale per il migliore attore esordiente
Walter Chiari –Vanità
Migliore sceneggiatura
non assegnato
1947-1948
Miglior film a soggetto
Lux Film: Gioventù perduta di Pietro Germi
Migliore regia (ex aequo)
Alberto Lattuada – Il delitto di Giovanni Episcopo
Giuseppe De Santis – Caccia tragica
Miglior soggetto
Ennio Flaiano – Roma città libera
Migliore sceneggiatura
Cataldo, Pala, Vecchietti – I fratelli Karamazoff
Migliore fotografia
Piero Portalupi – Preludio d’amore
Migliore scenografia
Piero Filippone – La figlia del capitano
Miglior commento musicale
Renzo Rossellini – I fratelli Karamazoff
Migliore attrice protagonista
Anna Magnani – L’onorevole Angelina
Migliore attore protagonista
Vittorio De Sica – Cuore
Migliore attrice non protagonista
Vivi Gioi – Caccia tragica
Migliore attore non protagonista
Nando Bruno – Il delitto di Giovanni Episcopo
Miglior documentario (ex aequo)
Francesco Pasinetti – Piazza San Marco
Michelangelo Antonioni – Nettezza urbana
Migliore attore straniero in film italiano
Jacques Sernas – Gioventù perduta
Migliore attore debuttante
Luigi Tosi – Tombolo
Per il significato morale del soggetto
G. B. Angioletti – L’ebreo errante
Miglior film straniero
John Ford – Sfida infernale (My darling Clementine)
1948-1949
Miglior film a soggetto
Ladri di biciclette – Vittorio De Sica
Migliore regia
Vittorio De Sica – Ladri di biciclette
Miglior soggetto
Cesare Zavattini – Ladri di biciclette
Migliore sceneggiatura
Cesare Zavattini, Vittorio De Sica, Suso Cecchi D’Amico, Oreste Biancoli, Adolfo Franci, Gerardo Guerrieri – Ladri di biciclette
Migliore fotografia
Carlo Montuori – Ladri di biciclette
Miglior commento musicale
Alessandro Cicognini – Ladri di biciclette
Migliore attrice protagonista
Anna Magnani – L’ Amore
Migliore attore protagonista
Massimo Girotti – In nome della legge
Migliore attrice non protagonista
Giulietta Masina – Senza pietà
Migliore attore non protagonista
Saro Urzì – In nome della legge
Migliore scenografia
non assegnato
Migliore documentario
Luciano Emmer – Isole della laguna
Premio speciale per elevate qualità artistiche
Pietro Germi – In nome della legge
Renato Castellani – Sotto il sole di Roma
Miglior film straniero
Il diavolo in corpo – Claude Autant-Lara
Qui trovate I migliori film degli anni 10 e 20, qui i migliori degli anni 30
E’ online una nuova tappa del viaggio, abbiamo fatto un salto di 50 anni per parlare degli anni 2000 e poi ripercorrere la Storia a ritroso!
CONTINUA CON GLI ANNI 50!
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